apr 09, 2024 Outlook del Mercato

Limitato potenziale di prezzo per le azioni: un'elevata concentrazione dei portafogli comporta rischi

Outlook del mercato | Mercato e macro

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Nel primo trimestre del 2024 le azioni hanno chiaramente evidenziato interessanti rendimenti. Diversi indici del mercato azionario hanno raggiunto nuovi massimi storici. Le ragioni sono ovvie: “Recentemente i dati economici globali hanno registrato un andamento sorprendentemente positivo. Un ulteriore fattore è l’ottimismo sfrenato nei confronti dell’intelligenza artificiale”, afferma Björn Jesch, Global CIO. Negli ultimi tre mesi le obbligazioni non sono riuscite a tenere il passo con questo ritmo. L’incertezza sull’ulteriore andamento dell’inflazione, ovvero se continuerà a recedere e se ciò avverrà in tempi rapidi, in combinazione con la crescita economica sorprendentemente robusta degli Stati Uniti, ha nuovamente incrementato i rendimenti, con conseguente calo dei prezzi.

Per la maggior parte dei mercati azionari abbiamo registrato valutazioni gonfiate, cioè rapporti prezzo/utili più elevati. Pertanto gli aumenti dei prezzi sono stati determinati soprattutto dal calo dei premi di rischio”, aggiunge Jesch. Nei prossimi dodici mesi non è prevista alcuna accelerazione per quanto riguarda gli utili societari. La dinamica della crescita degli utili dovrebbe essere maggiore nei mercati emergenti e in Giappone. Al momento non vi sono segnali di fine della dinamica positiva che determina l'andamento dei prezzi delle mega cap. Tuttavia, non si tratta di una notizia del tutto favorevole, in quanto ha prodotto concentrazioni pericolosamente elevate nei portafogli attivi e passivi e una correlazione molto elevata all’interno di molti portafogli azionari.

Particolarmente danneggiate da questa tendenza sono le small e mid cap che non beneficiano di un simile scenario. Jesch aggiunge: “Sebbene continuiamo ad essere positivi nei confronti delle small e mid cap europee, le abbiamo declassate da “forte sovraperformance” a “sovraperformance”. E riassume: “Considerando l’ottimo andamento registrato finora, per la maggior parte dei mercati azionari prevediamo total return piuttosto modesti, pari a circa il 5% entro marzo 2025”.

Björn Jesch

Chief Investment Officer

Tematiche con grande impatto sui mercati dei capitali


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Economia: l’India modello della crescita, gli Stati Uniti tengono bene

  • Anche se la crescita negli Stati Uniti è leggermente in calo, l’economia statunitense è sorprendentemente resiliente: l’occupazione è ancora in aumento, i consumatori continuano a spendere, anche se non ai livelli registrati in passato. La nostra previsione di crescita per l'anno in corso è dell'1,8%.

  • La crescita dell’eurozona potrebbe, tuttavia, ridursi notevolmente, attestandosi allo 0,7% nel 2024.

  • L'India dovrebbe essere il modello della crescita di quest'anno, con un prodotto interno lordo in aumento del 6,8%, due punti percentuali in più rispetto al PIL cinese (4,8%).

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Inflazione: generalmente in calo ma ancora molto elevata nel settore dei servizi

  • I tassi di inflazione stanno diminuendo sia negli Stati Uniti che nell’eurozona. L'inflazione core dell’Eurozona, escludendo i prezzi di energia e generi alimentari, tipicamente più volatili, si è attestata al 2,9% a marzo (febbraio: 3,1%). I prezzi nel settore dei servizi, fortemente trainati dalla crescita salariale, continuano tuttavia a registrare una rapida crescita al 4,0%.

  • In Germania, il tasso di inflazione è sceso al 2,2% a marzo (dopo il 2,5% di febbraio). Sono ancora sorprendentemente elevati i prezzi nel settore dei servizi: 3,7% a marzo dopo il 3,4% a febbraio.

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Banche Centrali: attesi tagli dei tassi negli Stati Uniti e nell’Eurozona – il Giappone potrebbe invece procedere a rialzi

  • Ciò che sembra chiaro è che la Federal Reserve (Fed) negli USA e la Banca Centrale Europea (BCE) inizieranno a tagliare i tassi quest’anno. Tuttavia non è più del tutto chiaro quanti tagli dei tassi verranno effettuati.

  • La Banca Centrale Giapponese (BoJ) rappresenta un’eccezione in tal senso: probabilmente aumenterà i tassi di interesse allo 0,25% entro marzo 2025. Dopo 17 anni, a marzo la BoJ ha posto fine al periodo di tassi negativi, aumentando i tassi di interesse a breve termine allo 0,1%.


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Rischi: sorprese al ribasso derivanti dai tassi di interesse, dalla geopolitica e dai consumi

  • Attualmente prevediamo tre rischi di ribasso per l’Eurozona: in primo luogo, un’accelerazione ritardata dei consumi privati. In secondo luogo, una domanda globale più debole e, infine, un’ulteriore escalation delle crisi geopolitiche.

  • Negli USA, un rischio è che i tassi di interesse rimangano più alti del previsto per un periodo di tempo più lungo. Uno dei motivi potrebbe essere che le dinamiche economiche rendano l’inflazione più enigmatica di quanto finora ipotizzato dai mercati.

Le previsioni si basano su ipotesi, stime, opinioni e modelli ipotetici o analisi che potrebbero rivelarsi errati.
Fonte: DWS Investment GmbH, aggiornato al 9 Aprile 2024

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