gen 07, 2025 Outlook del Mercato

Gioie e dolori dei mercati dipendono ancora una volta principalmente dagli Stati UnitiGioie e dolori dei mercati dipendono ancora una volta principalmente dagli Stati Uniti

Outlook del mercato | Mercato e macro

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Come per il 2023, anche nel 2024 le azioni statunitensi hanno proseguito il loro buon andamento. L’indice S&P 500 ha registrato un bel +24% nel corso dell’anno. Tuttavia, il rally del mercato è stato guidato da una manciata di titoli tecnologici, con i cosiddetti Magnifici Sette che hanno rappresentato i due terzi del risultato complessivo. Un altro dato mostra come la performance sia stata determinata da pochi titoli: otto titoli delle 2.650 società comprese nell'MSCI AC World hanno rappresentato la metà del suo rendimento annuale del 16%. Anche altri mercati azionari hanno soddisfatto gli investitori lo scorso anno, realizzando rendimenti straordinariamente elevati: il Nikkei giapponese ha guadagnato il 21% in valuta locale, ma in dollari questo risultato scende a meno del 9% a causa della forte svalutazione dello yen. Nonostante i risultati economici poco brillanti, il principale indice tedesco Dax è riuscito sorprendentemente a crescere del 20%. “La probabilità di un proseguimento di questi risultati nel 2025 è piuttosto limitata”, afferma Vincenzo Vedda, Chief Investment Officer di DWS. Diversi segnali ci invitano alla cautela. Innanzitutto, i prezzi stanno rapidamente salendo a un ritmo ben superiore al livello normale: dal minimo intermedio dell'ottobre 2022, l'MSCI World ha guadagnato quasi il 60% e l'S&P 500 quasi il 70%. Inoltre, i gestori di portafoglio hanno ridotto le posizioni di liquidità ai livelli più bassi degli ultimi dieci anni e il sovrappeso dei titoli statunitensi e finanziari ha raggiunto livelli senza precedenti. Diversi fattori potrebbero quindi innescare delle correzioni. Uno di questi è la fragile situazione geopolitica che presenta una serie di problematiche. Anche i titoli tecnologici statunitensi, che hanno proseguito il buon andamento, potrebbero incontrare crescenti difficoltà a mantenere il loro ritmo di crescita e a giustificare le loro elevate valutazioni. In mezzo a tutte queste incertezze, Vedda è sostanzialmente ottimista in vista del 2025: "Sia l'economia americana che i mercati del lavoro sono stabili. Gli utili societari continuano la loro ripresa e i rendimenti dei titoli di Stato a lungo termine dovrebbero aver visto gran parte del loro movimento al rialzo".

Vicenzo Vedda

Tematiche con grande impatto sui mercati


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Economia: La crescita degli U.S.A. dovrebbe essere sostanzialmente più dinamica di quella dell'Eurozona.

  • L'economia statunitense continua ad apparire solida. La deregolamentazione, le politiche commerciali e le politiche fiscali espansive annunciate dal Presidente entrante Trump dovrebbero avere un impatto positivo sulla crescita USA.

  • Nell'Eurozona, invece, ci si aspetta che la crescita economica rimanga fiacca per un po'. Ma il motivo è cambiato: dopo i problemi sul fronte dell'offerta, il punto debole si è rivelato quello della domanda.

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Inflazione: l'obiettivo del 2% è ancora lontano

  • L'inflazione diminuisce negli Stati Uniti. Il ritmo di un ulteriore calo potrebbe rallentare nel caso di una massiccia introduzione di dazi e di dure restrizioni all'immigrazione.

  • Gli ultimi dati provenienti dalla Germania segnalano chiaramente che il percorso verso il raggiungimento dell'obiettivo di inflazione del 2% non è facile. A dicembre, l'inflazione è salita al sorprendente livello del 2,6%. Anche nell'Eurozona il tasso di inflazione è aumentato, ma non nella stessa misura: al 2,4% a dicembre dopo il 2,2% di novembre.

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Banche centrali: la Banca Centrale Europea dovrebbe tagliare i tassi più velocemente della Fed

  • La banca centrale statunitense dovrebbe essere più cauta nel tagliare i tassi, poiché i rischi di rialzo dell'inflazione sono ancora presenti. Prevediamo due tagli dei tassi nell'anno in corso.

  • La Banca Centrale Europea dovrebbe perseguire una politica più espansiva per contrastare il crollo della crescita nell'Eurozona. Prevediamo quattro tagli dei tassi entro dicembre 2025.


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Rischi: escalation di crisi geopolitiche

  • I rischi dell'anno passato sono essenzialmente gli stessi rischi del nuovo anno. Una serie di crisi geopolitiche e una potenziale ulteriore escalation sono tra le maggiori minacce del nostro tempo.

  • I mercati azionari devono affrontare in particolare due fattori di rischio: in primo luogo, una crescita degli utili inferiore alle aspettative e, in secondo luogo, un aumento dei rendimenti del Treasury a 10 anni al 5%.

Le previsioni si basano su ipotesi, stime, opinioni e modelli ipotetici o analisi che potrebbero rivelarsi errati.
Fonte: DWS Investment GmbH, aggiornato al 05 Gennaio 2025

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