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“Abbiamo alzato i nostri obiettivi di prezzo per la maggior parte dei mercati azionari, poiché prevediamo che gli utili societari aumenteranno del 5-10% nei prossimi dodici mesi”, afferma Björn Jesch, Global Chief Investment Officer. Se la situazione tra dodici mesi sarà in linea con le nostre previsioni, dipenderà in larga misura dagli sviluppi negli Stati Uniti. “Il nostro scenario di base è quello di un “atterraggio morbido“ dell'economia statunitense, che in seguito riprenderà gradualmente a crescere”, continua Jesch. Tuttavia, servono tre prerequisiti perché questo outlook positivo si realizzi: In primo luogo, il “sentiment“ dei consumatori deve migliorare dopo le elezioni presidenziali americane. In secondo luogo, il ciclo di riduzione dei tassi della Federal Reserve non deve alimentare timori di inflazione. In terzo luogo, le aziende che attualmente stanno investendo ingenti somme nell'Intelligenza Artificiale non devono subire grosse battute d'arresto, ma piuttosto definire gradualmente modelli di business ad alto margine. Probabilmente i fattori di rischio più importanti - e allo stesso tempo più difficili da prevedere - sono quelli geopolitici, in particolare la situazione altamente esplosiva in Medio Oriente. Per quanto riguarda le massicce misure di stimolo annunciate di recente dal governo cinese, che hanno prodotto un incremento dei prezzi delle borse locali, Jesch è piuttosto scettico su un possibile effetto positivo permanente sui mercati azionari globali. “La Cina non è più – come negli ultimi vent’anni - il potente motore dell'economia globale”, spiega Jesch. Piuttosto è vero il contrario. La Cina continua a essere ostacolata dalla crisi immobiliare e dalla debolezza della domanda interna, esportando la sua sovrapproduzione in Europa e negli Stati Uniti. Nonostante le prospettive generalmente positive, l'investimento azionario è attualmente piuttosto complicato. In molti casi, le valutazioni degli investimenti «growth» continuano a essere molto elevate. I titoli «value» sono attualmente penalizzati dalla scarsa crescita economica. “Penso che una combinazione di entrambi gli stili di investimento sia attualmente la soluzione migliore per un portafoglio diversificato a livello globale”, conclude Jesch.
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Le previsioni si basano su ipotesi, stime, opinioni e modelli ipotetici o analisi che potrebbero rivelarsi errati.
Fonte: DWS Investment GmbH, aggiornato al 07 Ottobre 2024