set 05, 2025 Outlook del Mercato

Le valutazioni elevate sono un indicatore di rischio, ma non un segnale per vendere azioni

Outlook del mercato | Mercato e macro

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Crescita degli utili e tassi di interesse in calo: questi sono gli ingredienti per una view positiva sui mercati azionari. “Stimiamo che gli utili societari aumenteranno a livello globale tra il 7% e l'11% quest'anno e il prossimo”, afferma Vincenzo Vedda, Chief Investment Officer di DWS.Nei prossimi dodici mesi, sui mercati azionari globali sarà possibile raggiungere circa il 7% di total return in valuta locale”. Tutto bene, quindi? Gli investitori possono stare tranquillamente in disparte mentre i prezzi delle azioni continuano a salire? Purtroppo la situazione non è così chiara e non è priva di rischi. In primo luogo, le valutazioni sono elevate, in particolare sul mercato azionario USA. “Non è un segnale per vendere azioni, ma è comunque un indicatore di rischio”, continua Vedda. La valutazione dell'S&P 500, con un rapporto prezzo/utili di 24, si sta avvicinando al livello del 1999. Tuttavia, il comportamento degli operatori di mercato è attualmente guidato dal timore di perdere qualcosa. Se le società con valutazioni molto elevate, in particolare quelle del settore tecnologico, non riuscissero a mantenere i loro straordinari tassi di crescita, i prezzi potrebbero crollare rapidamente. In secondo luogo, la concentrazione è molto elevata. Le dieci maggiori società dell'S&P 500 rappresentano il 40% della capitalizzazione di mercato. Infine, ma non meno importante, i rischi geopolitici che non hanno ancora lasciato tracce significative sui mercati azionari. Il prezzo dell'oro in costante aumento (+33% da inizio anno) indica chiaramente che gli investitori sono ben consapevoli di questi rischi. 
Un altro segnale di cautela è dato dai rendimenti in parte notevolmente più elevati dei titoli di Stato a lungo termine. Gli investitori sono anche sempre più critici nei confronti dell'elevato debito pubblico di vari Paesi. Vedda afferma: “In questo contesto, prevediamo un ulteriore aumento dei prezzi delle azioni, a meno che non ci siano sorprese economiche o geopolitiche di rilievo”. Uno dei principali motori è il boom nel campo dell'intelligenza artificiale (AI). Anche in questo caso non si possono escludere esagerazioni. “Non consigliamo di andare contro questo trend, poiché siamo solo all'inizio di un ampio utilizzo dell’IA”, conclude Vedda.

Vicenzo Vedda

Temi che guidano i mercati dei capitali


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Economia: i dazi potrebbero rappresentare un freno a livello globale.

  • La crescita economica negli Stati Uniti potrebbe essere frenata dai dazi. Prevediamo che il prodotto interno lordo degli Stati Uniti aumenterà solo dell'1,3% nel 2026 (2025: 1,5%), ma sta toccando il fondo.
  • Anche la crescita dell'Eurozona dovrebbe risentire dei dazi. Prevediamo un tasso di crescita dell'1,1% per il 2026 (2025: 1,3%) e dell'1,2% in Germania (2025: 0,3%). Anche l'economia cinese dovrebbe subire pressioni, crescendo solo a un tasso inferiore alla media del 4,2% nel 2026 (2025: 4,8%).
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Inflazione: nell'Eurozona dovrebbe scendere al di sotto dell'obiettivo del 2% – pressione dai dazi negli USA.

  • L'inflazione dovrebbe rimanere un tema importante nell'agenda degli Stati Uniti ancora per un bel po' di tempo. L'impatto negativo dei dazi si farà sentire gradualmente. La nostra previsione di inflazione è del 3% nel 2025 e 2026.
  • L'inflazione nell'Eurozona continua il suo percorso al ribasso e potrebbe raggiungere l'obiettivo del 2,0% nel 2026 (2025: 2,1%).
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Banche centrali: la Federal Reserve potrebbe orientarsi verso un taglio dei tassi

  • L'indebolimento del mercato del lavoro potrebbe spingere la Federal Reserve a tagliare in modo significativo i tassi di riferimento nei prossimi dodici mesi. Prevediamo cinque tagli dei tassi entro settembre 2026, fino al 3,25%.
  • Il ciclo di tagli dei tassi nell'Eurozona dovrebbe essere quasi concluso. Tuttavia, la Banca centrale europea potrebbe tagliare nuovamente i tassi all'1,75%, a causa dell'inflazione più bassa e dell'attività economica piuttosto fiacca.


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Rischi: l'aumento dei dazi e i dati sull'inflazione più elevati negli Stati Uniti potrebbero compromettere l'economia globale nel 2026.

  • Se i conflitti tariffari avviati dall'amministrazione statunitense dovessero ulteriormente intensificarsi, potrebbero frenare ulteriormente la crescita economica globale nel prossimo anno.
  • Un altro rischio è rappresentato dall'andamento dell'inflazione negli USA. Se dovesse rivelarsi superiore alle attese, limiterebbe il margine di manovra della Fed, ovvero la possibilità di tagliare i tassi, frenando così la spinta alla crescita economica.

Le previsioni si basano su ipotesi, stime, opinioni e modelli ipotetici o analisi che potrebbero rivelarsi errati.
Fonte: DWS Investment GmbH, aggiornato al 05 settembre 2025

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