lug 23, 2019 Obbligazioni

Obbligazioni - la diminuzione dei tassi di interesse potrebbe causare un crollo dei rendimenti

Le principali banche centrali hanno manifestato chiaramente l’intenzione di adottare nuove misure di allentamento monetario quest’anno. E questo pesa anche sulle aspettative sui rendimenti obbligazionari.

  • Le banche centrali su entrambe le sponde dell’Atlantico intendono contrastare la crescita economica debole e la bassa inflazione attraverso una politica monetaria accomodante.
  • I tassi di interesse di riferimento negli Stati Uniti e i tassi sui depositi bancari nell’Eurozona subiranno probabilmente un conseguente adeguamento entro la fine dell’anno.
  • I rendimenti dei Treasury statunitensi e delle obbligazioni societarie dell’Eurozona, in particolare, potrebbero cominciare a registrare considerevoli diminuzioni nei prossimi mesi.
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Probabilmente la Fed taglierà i tassi e la BCE porterà il tasso sui depositi addirittura in territorio negativo.

Il Presidente della Fed, Jerome Powell, e la sua controparte alla Banca Centrale Europea, Mario Draghi, concordano su un punto: i tassi di interesse devono scendere prima di poter tornare a salire. Entrambi hanno affermato la stessa cosa. Sia Powell che Draghi vedono crescenti rischi che potrebbero causare turbamenti nell’economia e sui mercati finanziari, come una potenziale guerra in Medio Oriente, una “hard Brexit", una nuova crisi di bilancio nell’Eurozona e un costante aumento dei dazi dovuto alle guerre commerciali internazionali. Christine Lagarde, che sostituirà Mario Draghi alla guida della BCE a novembre, sembra vederla allo stesso modo. L’ultima virata della politica monetaria della banca centrale assume particolare importanza per gli investitori obbligazionari. Esaminiamo sei domande e le relative risposte:


1. Perché i tassi di interesse tornano a scendere - non dovrebbero essere tornati su livelli normali già molto tempo fa?

Nell’Eurozona, al momento, non c’è niente di normale sul fronte dei tassi di interesse. I tassi di riferimento sono a zero e il tasso sui depositi - il tasso di interesse riconosciuto alle banche che possono parcheggiare la loro liquidità presso la banca centrale - è di fatto negativo. Alla luce della continua debolezza della crescita economica, dei rischi geopolitici e dell’inflazione persistentemente bassa, il Presidente della BCE Mario Draghi sostiene al momento che la Banca Centrale Europea potrebbe presto reagire con ulteriori tagli dei tassi di interesse o addirittura nuovi acquisti obbligazionari. Per un “Banchiere Centrale” questo significa parlare con franchezza, motivo per cui i mercati stanno prendendo sul serio le sue parole.

La situazione è diversa negli USA, dove i tassi di interesse sono aumentati negli ultimi due anni, raggiungendo l’attuale forchetta compresa tra il 2,25 e il 2,50%. Tuttavia, anche l’attuale previsione del Presidente della Fed, Jerome Powell, indica un possibile peggioramento dei dati economici mondiali. Il Presidente Powell sottolinea inoltre i forti rischi presentati da una guerra commerciale internazionale. Anche gli investitori interpretano le sue dichiarazioni come il segnale di un imminente taglio dei tassi d’interesse.

2. Quanto scenderanno i tassi di interesse?

Secondo gli esperti di DWS, la Fed taglierà il tasso di riferimento due volte nei prossimi 12 mesi, di un quarto di punto percentuale ogni volta, ovvero per un totale di 50 punti base (100 punti base = 1%). La BCE probabilmente risponderà con un taglio del suo tasso sui depositi, che attualmente si attesta a -0,4%. Le stime di DWS suggeriscono un’ulteriore diminuzione dello 0,1%. Entrambe le banche centrali sperano che questi interventi possano riuscire a tenere in carreggiata la delicata economia, soprattutto normalizzando i tassi di inflazione nell’Eurozona nel medio termine.


3. Quali saranno gli effetti sui mercati obbligazionari?

Il mercato obbligazionario è un buon indicatore delle aspettative degli investitori sui tassi di interesse e di inflazione futuri. Recentemente, i rendimenti di mercato di molti investimenti obbligazionari hanno subito un calo. Apparentemente, non soltanto i banchieri centrali, ma anche gli investitori ritengono che il tanto atteso aumento dei tassi di interesse non si verificherà così presto. Questo sembra valere anche per la normalizzazione dei tassi di inflazione. L’obiettivo di inflazione della BCE è il 2% circa; di fatto, negli ultimi mesi l’inflazione si è attestata all’1,2%.

Previsione a 12 mesi rettificata su titoli di Stato

Corrente
21 giugno 2019*

Previsione 
Giugno 2020

USA (2 anni) 1,90% 1,70%
USA (10 anni) 2,13% 2,00%
USA (30 anni) 2,61% 2,50%
Obbligazioni municipali americane* 77,78% 80,00%
Securitized / MBS* 40 bp 38 bp
Germania (2 anni) -0,68% -0,70%
Germania (10 anni) -0,23% -0,10%
Germania (30 anni) 0,38% 0,40%
Italia (10 anni) 265 bp 270 bp
España (10 anni) 83 bp

80 bp

L’allentamento monetario produrrà l’impatto maggiore sui rendimenti degli strumenti di debito statunitensi.Le previsioni si basano su ipotesi, stime, opinioni e analisi o modelli ipotetici che potrebbero rivelarsi inesatti. Non è possibile garantire l’effettivo raggiungimento degli obiettivi di rendimento o l'effettiva soddisfazione delle aspettative di reddito. // * il valore attuale si basa sulla media mobile a 20 giorni// * obbligazioni municipali USA: Rapporto AAA/Treasury USA 10 anni; Titoli cartolarizzati/MBS: FNMA 30 anni - Treasury USA 7 anni; tasso sui Fed funds; Il valore target corrisponde a due tagli dei tassi di interesse nei prossimi 12 mesi// Fonti: Bloomberg Finance L.P., DWS International GmbH; dati a giugno 2019

I rendimenti dei titoli di Stato sembrano destinati a diminuire, mentre le obbligazioni societarie dovrebbero mantenersi relativamente stabili.

4. Cosa dovrebbero tenere a mente gli investitori in titoli di Stato?

Secondo le nuove stime di DWS, i rendimenti di moltissimi titoli a reddito fisso sembrano destinati a diminuire nei prossimi 12 mesi e i prezzi, come normalmente accade per le obbligazioni, ad aumentare di conseguenza. Se consideriamo uno dei più importanti indicatori dei tassi di interesse globali, il Treasury decennale statunitense, le stime indicano che il suo tasso di interesse di mercato potrebbe scendere dall’attuale 2,13% al 2,0% entro giugno 2020. Gli esperti hanno rivisto al ribasso le previsioni sui Treasury USA dello 0,3%, ovvero 30 punti base, per tutte le scadenze.


5. Quali sono le prospettive per i titoli di Stato tedeschi ed europei?

In questo caso, lo scenario è leggermente diverso. Attualmente i principali indicatori delle aspettative sui tassi di interessi futuri, i Bund decennali, offrono comunque rendimenti negativi, che li rendono un investimento poco interessante. Per i titoli di Stato dell’Eurozona più rischiosi, come le emissioni spagnole e italiane, ci attendiamo una contrazione del premio di rischio, con una conseguente diminuzione dei rendimenti. Uno dei motivi potrebbe essere la speranza, offerta da Draghi, che la BCE possa riprendere il suo programma di acquisti obbligazionari. Ciò dovrebbe creare una maggiore domanda di mercato, sostenere i prezzi e mettere sotto pressione i rendimenti anche in questa regione.


6. Quali segmenti obbligazionari presentano attualmente un potenziale?

Nel breve termine, DWS ritiene che le obbligazioni societarie con un rating elevato (Investment Grade) statunitensi ed europee abbiano un potenziale, poiché il differenziale con i titoli di Stato si sta restringendo e, di conseguenza, i prezzi dovrebbero aumentare. Le obbligazioni dei Mercati Emergenti, sia governative che societarie, offrono un rendimento sensibilmente maggiore rispetto alle loro controparti europee e statunitensi.

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