ott 27, 2020 Obbligazioni

La situazione demografica comprime i rendimenti

I rendimenti si aggirano attorno allo zero: l'unica causa è da ricercare nelle politiche monetarie delle banche centrali? No, non necessariamente. Indicazioni chiare mostrano che anche i cambiamenti demografici svolgono un ruolo.

  • A partire dagli anni Ottanta, nei paesi industrializzati si è registrata una evidente tendenza al ribasso dei rendimenti.
  • Una ragione fondamentale, oltre alle decisioni delle banche centrali, è stata l'invecchiamento della popolazione.
  • Creare ricchezza investendo in obbligazioni governative sembra quasi impossibile, pertanto gli investitori dovrebbero cercare delle alternative.
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I dati mostrano che, da marzo 2016, il tasso d'interesse di riferimento ufficiale della Banca centrale europea (BCE) è rimasto allo zero per cento.[1] Originariamente adottato in risposta alla crisi finanziaria del 2008 e ai conseguenti problemi che hanno interessato la zona euro, esso è stato confermato ancora oggi su questi livelli, a causa della pandemia di coronavirus. La BCE prevede di andare avanti con questa strategia finché non vedrà le prospettive di inflazione dell'eurozona “convergere saldamente su un livello sufficientemente prossimo ma inferiore al 2%”.[2] Questo potrebbe richiede un po' di tempo.

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Per gli investitori, questa politica monetaria, oltre ad altri effetti, determina che le obbligazioni governative tedesche non stanno attualmente generando rendimenti. Per le obbligazioni a dieci anni, i rendimenti sono scivolati in territorio negativo nel gennaio 2016 e, dopo una leggera ripresa di breve durata, sono scesi nuovamente sotto lo zero all'inizio del 2019. Uno dei motivi è legato agli acquisti di titoli di stato da parte della BCE, a cui si aggiunge la ricerca di investimenti sicuri da parte degli investitori. La domanda elevata ha fatto volare i prezzi di queste obbligazioni, producendo come conseguenza rendimenti più bassi e potenzialmente negativi.

La sfida dei cambiamenti demografici

La BCE, con i suoi tentativi di dare una spinta all'economia della zona euro, non è l'unico responsabile. In generale, i rendimenti offerti dai titoli a reddito fisso emessi da paesi con un buon rating del credito sono in calo dall'inizio degli anni '80. Un fattore è rappresentato dal rallentamento dell'inflazione galoppante che si verificò all'epoca, cosa che ha portato ad una riduzione dei tassi d'interesse di riferimento più e più volte. Un altro è costituito dalle aspettative di mercato rispetto all'inflazione, che svolgono un ruolo importante nel determinare i prezzi e, di conseguenza, anche i rendimenti di tali obbligazioni, il cui aumento corrisponde in genere all'inflazione.

Esistono tuttavia anche altri fattori responsabili dei rendimenti complessivamente bassi? Le banche centrali e gli economisti monitorano questo fenomeno già da tempo e hanno identificato un'altra tendenza che può avere un impatto negativo sui rendimenti: i cambiamenti demografici. L’invecchiamento demografico, specialmente nei paesi industrializzati, è spesso accompagnato da un rallentamento nella crescita della popolazione o persino dal generale calo demografico.

Eccesso di risparmio globale?

Negli scorsi anni, per testare questa teoria, sono stati condotti due studi su vasta scala, i cui risultati sono stati pubblicati dalla BCE[3] e dall'Istituto tedesco per l'economia (Institut der deutschen Wirtschaft)[4] di Colonia, Germania. Pur adottando un approccio leggermente diverso, la ricerca scientifica sta giungendo alla stessa conclusione. Lo studio dell''Istituto tedesco per l'economia ha confermato una presunta tendenza, secondo la quale i rendimenti persistentemente bassi non fanno parte del ciclo tipico dei tassi d'interesse noto nella teoria monetaria.[5]

Tra gli altri fattori, gli analisti economici di Colonia hanno attirato l'attenzione su tre teorie[6] che potrebbero spiegare questo fenomeno:

La teoria dell'eccesso di risparmio globale ipotizza che, già da lungo tempo, nel mondo sono più i capitali che sono stati destinati al risparmio, di quelli impiegati per investimenti. L'ex-capo della Federal Reserve statunitense, Ben Bernanke, vede come causa la crescente spinta a destinare al risparmio una quota maggiore del proprio denaro, in risposta all'aumento dell'aspettativa di vita di una popolazione che invecchia. Le persone vogliono mettere da parte abbastanza risparmi per la loro pensione, che si preannuncia più lunga. Dal momento che la disponibilità di capitale supera la domanda, il prezzo per ottenere questo denaro ‒ il rendimento ‒ è generalmente inferiore al passato.

La teoria del cambiamento demografico prevede che il livello di risorse finanziarie risparmiate per la pensione e altri scopi aumenterà più rapidamente della domanda di investimenti, la quale, a sua volta, continuerà a schiacciare i rendimenti a lungo termine. Il rallentamento della crescita demografica mondiale[7] ridurrà la necessità di investimenti. A questa, si aggiunge la teoria della stagnazione secolare proposta tra gli altri da Larry Summers, ex-capo della Banca mondiale, secondo la quale un rallentamento della crescita demografica e prezzi relativamente più bassi dei beni strumentali possono ridurre sostenibilmente i rendimenti.

Gli analisti dell'Istituto tedesco per l'economia si aspettano che i cambiamenti demografici avranno un effetto evidente e duraturo sui rendimenti, pertanto prevedono che rimarranno più bassi di quanto non fossero alla fine degli anni '80. Utilizzando un modello matematico, essi prevedono che in Germania, ad esempio, il rendimento effettivo aumenterà soltanto dal -0,4% al +0,5% negli anni dal 2016 al 2035, per poi scendere nuovamente a zero entro il 2050.[8]

Tendenza al ribasso – rendimenti che si azzerano per le obbligazioni governative tedesche

Ad eccezione di un picco provvisorio dopo la riunificazione della Germania, gli attuali rendimenti delle obbligazioni governative tedesche sono in calo dagli anni '80.

Fonte: Bundesbank (https://www.bundesbank.de/dynamic/action/de/statistiken/zeitreihen-datenbanken/zeitreihen-datenbank/723452/723452?tsId=BBSIS.M.I.UMR.RD.EUR.A.B.A.A.R.A.A._Z._Z.A&tsTab=1&listId=www_skms_it01&id=0), aggiornato a settembre 2020.

Alternative alle obbligazioni governative

Da un punto di vista accademico, vi sono numerosi elementi che indicano che i bassi rendimenti, specialmente nei paesi industrializzati sviluppati, non sono un fenomeno passeggero, bensì un indicatore di qualcosa di strutturale. Non è possibile escludere totalmente che i rendimenti possano registrare un rialzo rispetto agli attuali bassi livelli, ma tali risalite non li faranno probabilmente mai tornare ai precedenti livelli.

In che modo queste problematiche incidono sui risparmiatori? Con buona probabilità, gli investitori in attesa di un aumento dei rendimenti, nella speranza un giorno di poter costruire una ricchezza sostenibile utilizzando obbligazioni governative investment-grade, rimarranno delusi. Questo è particolarmente vero per i giovani risparmiatori, che non possono affidarsi a tali obbligazioni per ottenere l'effetto degli interessi composti necessario per risparmiare per la loro futura pensione. Tuttavia, esistono ancora alternative che offrono l'opportunità di rendimenti più elevati. Gli investitori dovranno accettare più rischi e, ad esempio, investire in titoli a reddito fisso dei mercati emergenti oppure passare alle obbligazioni corporate. Anche i fondi azionari, con un focus differente e profili di rischio variegati, potrebbero rappresentare una buona scelta.

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