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- Diversificare il portafoglio in un contesto di bassi tassi di interesse
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è l’incremento in dollari USA del prezzo dell’oro nel primo semestre 2020, un rialzo che è valso a questo metallo prezioso il titolo di vincitore assoluto tra le principali asset class secondo il World Gold Council. Grazie agli investimenti in oro, gli investitori sono riusciti a compensare parzialmente le perdite generate dai titoli azionari.
Fonte: World Gold Council Outlook 2020 mid year, dati al: 30.06.2020
Per gli investitori è una legge ferrea: se le quotazioni azionarie scendono, molto probabilmente i prezzi dei titoli governativi saliranno. Gli esperti la definiscono “correlazione negativa”. I titoli governativi di elevata qualità, in particolare, svolgono tradizionalmente due funzioni in un portafoglio: da un lato forniscono rendimenti prevedibili, mentre dall’altro offrono la ragionevole prospettiva di ottenere un effetto di compensazione della performance durante le fasi di stress dei mercati azionari.
Questo meccanismo da tempo esistente rispecchia la tendenza dei prezzi azionari a diminuire ogniqualvolta si profili una recessione. Contemporaneamente, in queste fasi, le banche centrali riducono in genere i tassi di riferimento, facendo quindi aumentare i prezzi dei titoli governativi. Ma nell’epoca dei tassi di interesse ai minimi, questo non vale più: i tassi di riferimento sono già prossimi a zero e le obbligazioni governative non offrono praticamente alcun rendimento, con numerosi titoli di debito che scambiano con yield in territorio negativo.[1] Gli investitori devono quindi cercare soluzioni alternative.
Un’efficace diversificazione rimane imprescindibile
Gli investitori che diversificano il proprio portafoglio possono effettivamente ridurre i rischi legati ai singoli investimenti finanziari. Il fondamento scientifico del concetto di diversificazione intelligente fu introdotto già nel 1952 dall’economista americano Harry M. Markowitz, Premio Nobel per l’economia nel 1990. Secondo la moderna teoria del portafoglio elaborata da Markowitz, è possibile bilanciare i rischi in modo particolarmente efficace se la distribuzione del rischio, definita “diversificazione” dagli esperti, avviene attraverso varie classi di investimento che tendono a muoversi in direzioni opposte.
Attualmente, però, l’approccio di Markowitz non sembra più funzionare per i titoli governativi. Con le recenti turbolenze di Borsa, la correlazione negativa tra azioni e obbligazioni è diminuita o ha subito addirittura un’inversione di rotta. Parallelamente ai mercati azionari, anche quelli obbligazionari hanno registrato performance negative.
Per comprendere meglio la situazione dei mercati obbligazionari è opportuno valutare il quadro nel dettaglio. Da un lato, i prezzi delle obbligazioni con rating di qualità sono aumentati al punto che tali titoli scambiano con rendimenti a scadenza negativi, e in vaste aree d’Europa questo vale anche per i titoli governativi a lungo termine. Dall’altro, i piani di acquisto di obbligazioni della Federal Reserve statunitense e della Banca centrale europea (BCE) hanno causato distorsioni di mercato dopo che gli scambi obbligazionari si sono in pratica temporaneamente interrotti durante il panico da coronavirus. Questo panico, inoltre, ha indotto numerosi investitori istituzionali in cerca di liquidità a liberarsi addirittura di intere asset class, eliminando di fatto le correlazioni osservate in precedenza.
Il potenziale di diversificazione delle obbligazioni governative si è ridotto
Una risalita dei tassi di interesse sembra da escludere ancora a lungo. Il basso livello dei tassi continuerà probabilmente a generare performance estremamente contenute, soprattutto per le obbligazioni governative di elevata qualità, riducendo quindi il potenziale di diversificazione. Di conseguenza, gli investitori hanno bisogno di alternative per distribuire i rischi. E qui nasce il dilemma: specialmente per i portafogli focalizzati su investimenti relativamente sicuri, non è possibile ridurre semplicemente l’allocazione ai titoli governativi a favore di azioni a più alto rendimento, ma assai più volatili, e titoli di debito high yield. Appare inoltre sempre più chiaro che, data la complessità di questo tema per gli investitori privati, sia opportuno non lasciare la questione nelle loro mani, bensì affidarsi alla competenza di consulenti ed intermediari finanziari qualificati.
Soluzioni per una diversificazione efficace
Quali sono le possibili soluzioni? Buone opportunità di diversificazione del rischio e potenzialità di rendimenti aggiuntivi è quanto offrono alcune obbligazioni societarie e gli investimenti in oro, due opzioni che presentano una bassa correlazione rispetto alle azioni. Klaus Kaldemorgen, per esempio, di recente si è orientato in particolare sulle obbligazioni corporate nel suo fondo multi asset DWS Concept Kaldemorgen riducendo invece l’allocazione ai titoli governativi.[2]Il portafoglio del fondo è, inoltre, tradizionalmente caratterizzato dalla presenza di investimenti in oro.
Conclusioni: La classica teoria del portafoglio tende a scontrarsi con i propri limiti soprattutto nelle fasi di importanti distorsioni del mercato, sottolineando la fondamentale importanza della flessibilità. Per una gestione efficace del rischio di portafoglio, gli investitori devono quindi prendere in considerazione scelte di investimento alternative, specialmente rispetto ai titoli governativi a basso rendimento.
I fondi multi asset flessibili, con il loro ampio universo investibile, rappresentano la soluzione più adatta a questo tema Oltre ai fondi multi asset, gli investitori interessati a un’ulteriore diversificazione possono prendere in considerazione anche i fondi immobiliari aperti.
Informazioni sul rischio
Nonostante l’ampio posizionamento su diverse asset class, anche i fondi multi asset come DWS Concept Kaldemorgen sono soggetti ai tipici rischi degli investimenti di capitale: elevati rischi di oscillazione delle quotazioni in ambito azionario, obbligazionario e valutario e rischi relativi alla qualità creditizia che possono comportare possibili perdite di capitale. La situazione è analoga per i fondi immobiliari aperti: anche questi strumenti implicano moderati rischi azionari, dei tassi di interesse e valutari, nonché rischi relativi alla qualità creditizia.
L’opportunità di ottenere rendimenti potenziali più elevati comporta in sostanza anche maggiori rischi. Ecco perché è fondamentale bilanciare attentamente i portafogli di investimento.