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Lunedì 4 dicembre il prezzo del Bitcoin ha superato la soglia importante di 42.000 dollari USA per la prima volta in 19 mesi. Dall'inizio dell'anno, il prezzo del Bitcoin è aumentato di circa il 150%. Oltre ai soliti motivi, come il calo delle aspettative sui tassi d'interesse - che di recente ha favorito diverse classi di investimento - anche i fattori specifici delle criptovalute stanno giocando un ruolo importante. Ad esempio, le analisi on-chain vengono adottate sempre di più. Inoltre, gli operatori di mercato si aspettano che la Securities and Exchange Commission (SEC) statunitense approvi presto i Bitcoin ETF. [1]
Questo fa sorgere una domanda: in che misura si possono realmente integrare le criptovalute in un portafoglio tradizionale? [2] Un modo per capirlo è valutare la correlazione esistente tra gli asset alternativi e quelli tradizionali, come le azioni o le obbligazioni. Poiché i calcoli delle correlazioni si basano sui dati storici dei prezzi, il loro potere predittivo è limitato, soprattutto per le classi d'investimento nascenti come le criptovalute. Tuttavia, l'analisi delle correlazioni storiche può fornire un'utile indicazione iniziale.
Le diverse prospettive sull'andamento del Bitcoin e dello S&P500 forniscono un quadro variegato
* Correlazione dei rendimenti a 12 mesi
Fonti: Bloomberg Finance L.P., DWS Investment GmbH. Dati al 5.12.2013
Nel nostro grafico della settimana confrontiamo la performance della criptovaluta più antica e conosciuta, ovvero il Bitcoin, con quella dell'S&P 500. Negli ultimi 10 anni, il Bitcoin ha avuto performance di quasi 2.200 volte superiore all'S&P 500.[3] Allo stesso tempo, i rendimenti del Bitcoin sono stati notoriamente volatili, il che forse non sorprende, data l'evoluzione del suo ecosistema, l'ampia gamma di scenari plausibili per le applicazioni future del Bitcoin e il potenziale ancora in via di sviluppo della tecnologia blockchain sottostante.[4] Pertanto, la performance elevata del Bitcoin appare meno impressionante su una base rettificata per il rischio.
Il nostro grafico mostra anche la correlazione progressiva tra i rendimenti giornalieri del Bitcoin e i rendimenti azionari negli ultimi 12 mesi. Come si può vedere nel grafico, la correlazione ha oscillato fortemente intorno a un livello basso, inferiore allo 0,2, per la maggior parte del periodo di osservazione. Gli investitori sono stati quindi in grado di ammortizzare le fluttuazioni dei prezzi delle azioni investendo in Bitcoin e, cosa forse più importante, viceversa. Solo dall'inizio della pandemia di Covid si è verificata una chiara interruzione del trend. Da allora, la correlazione tra Bitcoin e S&P 500 è aumentata in modo significativo. Le ragioni della crescente correlazione tra azioni e criptovalute potrebbero risiedere in parte nella crescente adozione da parte degli investitori retail e istituzionali che hanno avuto accesso a questa classe di investimento recente tramite, ad esempio, le piattaforme di trading di criptovalute e i prodotti negoziati in borsa (ETP).[5] Tuttavia, sarebbe prematuro leggere troppo nelle correlazioni più forti post-pandemia, anche in considerazione dei recenti cali. Riteniamo che la ragione principale del picco di correlazione sia semplicemente il forte calo di tutti gli asset rischiosi durante il covid. È una caratteristica ben nota dei mercati che le correlazioni aumentino in tempi di turbolenza.[6]