apr 22, 2021 Sostenibilità

Dalla padella al serbatoio.

Quando sarà normale per gli aeroplani funzionare a biocherosene? Quando saremo in grado di usare la biomassa in modo più efficace come carburante per i veicoli e le navi? Le imprese stanno svolgendo intense ricerche per conquistare questo mercato sostenibile per il clima.

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Una breve pausa al fast food per calmare la fame con un hamburger e una porzione di patatine fritte durante un viaggio in automobile. Senza saperlo, i clienti dei fast food stanno diventando un elemento dell'economia circolare. Mentre ordinano al bancone del drive-in, dietro di loro l'olio di frittura esausto viene raccolto e indirizzato a un nuovo tipo di raffineria, dove una tecnologia speciale trasforma i grassi della frittura in diesel rinnovabile, che può essere utilizzato nel serbatoio di qualunque tipo di veicolo, anche quelli utilizzati per raccogliere l'olio stesso. La qualità di questo carburante è oggi così elevata che non occorre più aggiungere diesel convenzionale, che può quindi essere sostituito al 100%.[1] Rispetto al gasolio fossile, le emissioni di anidride carbonica sono ridotte dal 30% all'80%.[2]

Il biodiesel è una buona opzione per il suolo, il mare e l'aria

Secondo le imprese produttrici si potrà raggiungere la massima riduzione delle emissioni quando il carburante riciclato verrà prodotto al 100% da rifiuti e materiali residui. Si tratta per ora di un obiettivo, non della realtà. Secondo quanto affermato dagli stessi produttori, le imprese di punta[3] in questa tecnologia attualmente arrivano a una quota di circa l'80%. Per raggiungere il 100% e allo stesso tempo mantenere i requisiti di qualità per i clienti finali, i materiali di scarto dovrebbero essere lavorati e purificati ancora meglio prima di poter essere utilizzati nella produzione di diesel rinnovabile.


In futuro, il carburante potrà essere utilizzato anche per gli spostamenti aerei[4] e i trasporti navali. Escludendo i rovinosi effetti causati dalla pandemia di coronavirus sull'economia globale, gli aerei commerciali sono responsabili normalmente di quasi il 3% delle emissioni di anidride carbonica.[5] Anche i trasporti navali emettono grandi quantità di CO2, in quanto negli scambi internazionali il 90% dei prodotti e delle materie viaggia via mare.[6]

I rifiuti urbani e le alghe diventano alternative per combustibili

Molti produttori di carburanti rinnovabili stanno già lavorando con l'industria dell'aviazione e del trasporto marittimo per testare l'uso di carburanti alternativi. Se le navi richiedono un carburante con un tenore particolarmente basso di zolfo, i motori degli aerei sono stati invece in grado di tollerare una miscela fino al 50% di carburante rinnovabile. Per poter rimanere competitivi e migliorare la loro impronta climatica globale, le imprese sono già alla ricerca di altre materie prime rinnovabili da poter utilizzare nella produzione. Per il cherosene utilizzato nell'aviazione, ad esempio, le alghe e i rifiuti urbani sembrano essere alternative interessanti e scalabili.

Determinante per la diffusione dei carburanti alternativi sarà anche la collaborazione tra i gestori delle raffinerie con i principali fornitori di carburanti e le società di rifornimento per garantirne la disponibilità in porti, aeroporti e grandi stazioni di rifornimento.

Già oggi i carburanti rinnovabili stanno facendo risparmiare milioni di tonnellate di CO2

Un'altra fonte di speranza è la lignocellulosa, la parete cellulare delle piante lignificate. Questo complesso biopolimero è una materia prima interessante per la produzione di carburanti e sostanze chimiche, ma è molto difficile da estrarre. Se un'impresa dovesse riuscire a sviluppare un processo efficace per la sua estrazione, farebbe fare un balzo in avanti all'uso commerciale delle biomasse. Questo perché finora come materie prime per il bioetanolo sono stati utilizzati prevalentemente frutti come orzo e mais, che sono anche possibili fonti alimentari, e questo ha dato origine a un aspro dibattito.

Con le nuove tecnologie di biocarburanti le imprese stanno dando un contributo significativo per migliorare l'impronta climatica. Ad esempio, uno dei principali fornitori stima che al 2020 i suoi prodotti rinnovabili abbiano ridotto le emissioni di anidride carbonica di 10 milioni di tonnellate metriche. Si tratta dell'equivalente annuale delle emissioni di CO2 di 3,7 milioni di automobili.[7]

1. http://www.biokraftstoffverband.de/index.php/verwendung.html

2. https://www.greenpeace.de/themen/endlager-umwelt/biodiesel-mogelpackung-auf-kosten-der-umwelt

3. https://www.neste.com/products/all-products/raw-materials/renewable-raw-materials#35670934

4. https://www.lufthansagroup.com/de/verantwortung/klima-umwelt/treibstoffverbrauch-und-emissionen/sustainable-aviation-fuel.html

5. https://www.bdl.aero/de/publikation/analyse-der-klimaschutzinstrumente-im-luftverkehr-zur-co2-reduktion/#:~:text=Luftverkehr%20hat%20an%20den%20weltweiten,Anteil%20von%202%2C8%20Prozent.&text=Der%20Verkehrsbereich%20macht%20insgesamt%20fast,CO2%20im%20Stra%C3%9Fenverkehr%20emittiert%20wird.

6. https://de.statista.com/infografik/6034/entwicklung-des-seehandels/#:~:text=Die%20Meere%20sind%20seit%20Jahrhunderten,Handelsvolumens%20auf%20See%20verschifft%20werden.

7. https://www.neste.com/sites/neste.com/files/release_attachments/wkr0006.pdf, pagina 20

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