- La differenza tra green bond e obbligazioni tradizionali risiede nel fatto che i proventi dei primi sono destinati principalmente al supporto di progetti che beneficiano l'ambiente.
- Non esiste ancora una normativa uniforme che regolamenti il segmento e molti progetti verdi, a un esame più attento, si rivelano un vero e proprio inganno.
- Applicando i propri rigidi criteri, i fondi possono assicurarsi che vengano inseriti nel portafoglio soltanto i progetti veramente “green”.
Nel 2007 la Banca Europea degli Investimenti (BEI) è stata un pioniere sui green bond lanciando per prima il suo Climate Protection bond. Da allora, sono stati emessi green bond per un valore di 860 miliardi di dollari statunitensi e ne sono previsti ulteriori 820.
Ancora poche settimane e arriverà il momento: a settembre, il ministro delle finanze tedesco, Olaf Scholz, prevede di lanciare sul mercato il primo green bond federale tedesco e di raccogliere miliardi per le misure di tutela dell'ambiente e del clima. Si tratta di una buona notizia per gli investitori che vogliono investire il proprio denaro in modo sostenibile. La Germania, dopo tutto, è uno dei pochi emittenti al mondo con un rating creditizio di prim'ordine.
Un segmento di mercato in ascesa e con potenzialità
Il ministro delle finanze tedesco sta sfruttando una tendenza che sta diventando sempre più importante: finanziare progetti speciali che vadano a vantaggio dell'ambiente. La Banca Europea degli Investimenti (BEI), che ha lanciato la prima obbligazione verde al mondo nel 2007 con il suo Climate Awareness Bond, ha messo in moto l'iniziativa. Ha utilizzato i proventi di tali obbligazioni per supportare progetti per le energie rinnovabili e l'efficienza energetica, come centrali termoelettriche combinate, espandendo il teleriscaldamento e riqualificando il patrimonio immobiliare per migliorare l'efficienza energetica.
Da allora, il mercato si è sviluppato in modo dinamico. Lo scorso anno, sono stati emessi nel mondo oltre 200 miliardi di dollari statunitensi di green bond. Se aggiungiamo a questa cifra le obbligazioni sociali e quelle sostenibili, il totale supera di gran lunga i 250 miliardi di dollari statunitensi. I proventi delle obbligazioni sociali vanno a beneficio di progetti che producono valore aggiunto per il sociale, ad esempio nel settore sanitario e dei servizi sociali. Le obbligazioni sostenibili finanziano progetti ambientali e sociali e aiutano quindi a raggiungere gli obiettivi di sostenibilità delle Nazioni Unite.
Onda verde
Nel 2007, la Banca europea degli investimenti ha lanciato la sua prima obbligazione verde. Dopo un inizio modesto, il volume di titoli di debito emessi i cui proventi vanno ad alimentare progetti sostenibili è cresciuto notevolmente, raggiungendo oltre 250 miliardi di dollari statunitensi nel 2019. Se la tendenza osservata nella prima metà di quest'anno dovesse continuare, il 2020 sarà probabilmente destinato a stabilire un nuovo record.
Sono necessari standard vincolanti
La selezione di obbligazioni verdi in offerta è in continua espansione, Sempre più aziende di un'ampia gamma di settori infatti stanno scoprendo questo strumento di finanziamento. Oltre alle obbligazioni verdi, anche quelle legate alla sostenibilità, come le obbligazioni sociali e sostenibili, stanno diventando sempre più importanti. Queste obbligazioni hanno forme innovative che prevedono condizioni legate al raggiungimento di specifici obiettivi di sostenibilità. Un esempio è costituito da un'obbligazione emessa da una società italiana del settore dell'energia. Se la società non raggiunge una quota stabilita di energia rinnovabile nel suo mix complessivo di produzione energetica, è tenuta a pagare una quota di interessi.
La grande sfida per gli investitori consiste nel valutare quanto sia davvero sostenibile una particolare obbligazione. "Finora è mancata una definizione uniforme e giuridicamente vincolante che consenta di identificare un progetto verde", ha dichiarato Christof Breuer, manager di DWS Invest Green Bonds, che ha fatto il suo debutto nell'ottobre 2018. Esistono standard volontari, come i Green Bond Principles pubblicati dall'ICMA (International Capital Markets Association), ma non requisiti obbligatori.
L'Unione Europea ha effettivamente iniziato a regolamentare i green bond alla fine del 2019. Tuttavia, non è stato ancora raggiunto un accordo definitivo su ciò che costituisce un'attività economica sostenibile. L'UE mira a sviluppare uno standard per le obbligazioni verdi in modo da poter comparare più facilmente gli investimenti “green”.
L'Unione Europea è in procinto di introdurre un sistema di classificazione uniforme.
Sono necessarie linee guida rigorose per escludere progetti con benefici ecologici discutibili.
Utilizzare il know-how degli esperti di fondi
Fino a quando ciò non accadrà, gli investitori non avranno altra scelta che verificare autonomamente come viene utilizzato il loro denaro, oppure optare per un fondo come DWS Invest Green Bonds.
Breuer spiega la procedura seguita per la selezione delle obbligazioni presenti nel portafoglio del Comparto DWS Invest Green Bonds: "Il punto di partenza sono le obbligazioni che hanno un'etichetta verde secondo i criteri di DWS e con un volume di mercato di almeno 200 milioni di dollari statunitensi". Gli esperti di fondi analizzano poi quanto siano sostenibili le società emittenti in termini di tematiche ambientali, sociali e di corporate governance (ESG) e parlano inoltre con queste ultime per scoprire in quali progetti verdi devono essere investiti i proventi delle obbligazioni e come possono migliorare ulteriormente integrando le tematiche ESG nei loro processi aziendali. Soltanto allora viene presa una decisione rispetto alla possibilità di includere un'obbligazione nel fondo. Attualmente, il fondo investe per il 90% in green bond.
Pertanto, il segmento delle obbligazioni verdi è perfetto per quanti, negli investimenti, vogliano abbinare rendimenti interessanti ad una “coscienza pulita”. Questo mercato relativamente nuovo sta crescendo rapidamente e sembra destinato a continuare a svilupparsi in modo dinamico in futuro. Per gli investitori privati, monitorare il mercato costituisce probabilmente la sfida maggiore.