- Investire in modo etico e sostenibile
- “OUT” l’ingegneria genetica, “IN” le società rispettose del clima: strategie per i fondi di investimento sostenibili
“Investi come re Harald di Norvegia!”. Il fondo miliardario del governo norvegese, che riceve proventi pubblici da oltre vent’anni, è uno dei più prestigiosi pionieri degli investimenti etici e rispettosi dell’ambiente. Lo stato norvegese, che deve la sua prosperità alla vivace attività dei propri pozzi di petrolio e gas, pratica inoltre il disinvestimento etico: i suoi asset manager si ritirano consapevolmente dagli investimenti ritenuti non accettabili.[1] Negli ultimi tre anni, il fondo della Norvegia ha ripulito il suo portafoglio eliminando le società che non aderiscono ai propri standard ambientali, per esempio le imprese con oltre il 30 percento dei ricavi derivanti da centrali elettriche a carbone. Anche le società che producono armi e tabacchi diventeranno tabù per i norvegesi, un popolo con una grande consapevolezza sociale.
Prodotti per investitori esigenti
Gli occhi di tutto il mondo sono puntati su ciò che i norvegesi acquistano e ciò che, invece, cercano di evitare. Dopotutto, lo stato possiede l’1,5 percento di tutte le azioni scambiate a livello mondiale. Ma anche gli investitori privati con risparmi modesti possono decidere quali società, settori o stati sostenere finanziariamente, e quali invece ignorare consapevolmente. L’etichetta ESG, acronimo che riassume i tre criteri di investimento – ambiente, società e governance – è ormai sempre più diffusa. I veicoli di investimento “ESG compliant” devono considerare tre aspetti in particolare: l’impatto sociale e ambientale degli investimenti e il comportamento del management delle società.
ESG:
Environmental, Social, Governance
Sempre più investitori verso i fondi di investimento sostenibili
Secondo i dati del Sustainable Investment Forum (FNG), nel 2017 gli investimenti sostenibili hanno raccolto 171 miliardi di euro soltanto in Germania e il volume dei fondi etici è aumentato del 30 percento dall’anno precedente.[2] Rispetto al mercato in generale si tratta ancora prodotti di nicchia, ma la crescita è evidente. Questo forte incremento della domanda può essere attribuito a diversi fattori: la maggiore consapevolezza globale sulle questioni ecologiche, il crescente scrutinio dei consumatori sui produttori, le leggi più severe contro chi inquina e le alleanze politiche per la tutela del clima e, non ultima, la semplice coscienza comune.
Esclusioni categoriche o attenta selezione: come scegliere tra le diverse strategie orientate alla sostenibilità
L’offerta ESG è in continua espansione e gli investitori hanno a disposizione una vasta gamma di strategie di sostenibilità. Per i fondi, una delle strategie ESG più diffuse è l’investimento secondo i criteri di esclusione: i gestori escludono sin dall’inizio determinate società che non rispettano i loro standard etici e ambientali. Questo principio può essere applicato a interi settori, per esempio all’industria nucleare.
Investire ampiamente in diversi settori, ma solo nelle società più interessanti
Un’altra strategia segue il cosiddetto approccio “best-in-class”. In linea di principio, i fondi ESG di questo tipo investono in tutti i settori, basandosi però su indicatori specifici per selezionare le società che realizzano le migliori performance all’interno del proprio peer group ma sono più sostenibili rispetto ai loro competitor diretti. Un’altra variante è quella dei “prodotti best-in-class”. In questo caso i gestori investono solo nei settori più sostenibili, ma scelgono un’ampia gamma di società all’interno di questa categoria. I fondi ESG condividono alcuni aspetti con i fondi tematici, per esempio quelli focalizzati sulle energie rinnovabili o sulla scarsità idrica.
Sostenibilità e rendimenti vanno di pari passo
In ogni caso, i filtri di selezione ESG vanno sempre a integrare i consueti strumenti utilizzati dai gestori per individuare obiettivi di investimento interessanti. E se considerati attentamente, spesso i criteri ESG possono addirittura migliorare la performance di un fondo.