Madre Terra è tornata a respirare, ma solo per poco. Le immagini satellitari che mostravano un drastico calo dei livelli di inquinamento atmosferico dopo il primo lockdown, dovuto al coronavirus nella prima parte del 2020, si sono dimostrate troppo belle per essere vere. Dopo poco tempo nuove fotografie dallo spazio mostravano già come, prima al mondo, la Cina era tornata a riprendere la propria attività economica. Sono tornate così le vecchie immagini di inquinamento, dimostrando chiaramente che un allentamento temporaneo dovuto alla pandemia non avrebbe risolto il problema del cambiamento climatico a lungo termine.
Per gli Stati nazionali, non basta più ridurre le emissioni di CO2: l’obiettivo è quello di diventare neutrali dal punto di vista delle emissioni di gas a effetto serra.
La UE vuole fissare obiettivi climatici ancora più ambiziosi
“La crisi dovuta al coronavirus non deve essere usata come scusa per allentare la tutela del clima,” afferma Tim Bachmann, che si occupa di questo tema in quanto gestore del fondo DWS Invest ESG Climate Tech. “Oggi più che mai, dobbiamo [1] contrastare il cambiamento climatico con “tecnologie pulite”.
Non sorprende quindi che, anche nel bel mezzo della pandemia, l’Unione Europea voglia accelerare sui suoi obiettivi climatici. L’attuale normativa della UE prevede una riduzione del 40% delle emissioni di CO2 entro il 2030 rispetto ai livelli del 1990, ma sono in corso delle trattative per raggiungere un obiettivo di riduzione fino al 60%.[2] Per realizzare questo obiettivo, occorrerebbe un aumento dell’investimento annuo in tecnologie per energie pulite di circa 350 miliardi di euro all’anno. [3]
È necessario un ampio ventaglio di misure per contenere il cambiamento climatico, dalla protezione del clima, dell’ambiente e della biodiversità fino alle politiche di mobilità e industriali, per arrivare a linee guida sulle politiche energetiche, agricole e di protezione dei consumatori. [4] "Il sostegno dei privati è necessario proprio come l’impegno delle imprese, grazie alla loro forza innovativa,” afferma Tim Bachmann. "Questo crea delle interessanti opportunità per gli investitori."
Le imprese possono trasformare il cambiamento climatico in un’opportunità di investimento
Nel fondo di Bachmann, circa un euro su tre investito contribuisce agli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’ONU (SDG), tra i quali la tutela del clima. Questo è possibile grazie a una scrupolosa selezione delle aziende che offrono prodotti e servizi che aiutano la società ad adattarsi al cambiamento climatico oppure a contenerne le conseguenze.
“Sul fronte del rallentamento del riscaldamento climatico, un ruolo fondamentale [5] lo gioca la decarbonizzazione,” spiega Tim Bachmann. “Da questo punto di vista, sono interessanti le aziende che operano nei settori della produzione di energia e dei trasporti."
Queste imprese comprendono fornitori di tecnologie per energia eolica e solare, gestori di reti elettriche e produttori di sistemi intelligenti di misurazione e stoccaggio dell’energia. Un altro target interessante per gli investitori sono le società che offrono soluzioni efficienti dal punto di vista energetico e dell’attenzione al clima per imprese e privati.
"DWS ha sostenuto ad esempio imprese che producono e installano materiali isolanti basati su lana minerale o fibra di legno,” afferma Tim Bachmann. “Esse apportano un importante contributo per realizzare la tanto necessaria innovazione energetica del settore immobiliare.” In questo settore, sono interessanti anche le aziende che sviluppano applicazioni smart per sistemi di illuminazione o tecnologie di raffreddamento e ventilazione negli edifici.
Da H a H2O – il ruolo fondamentale dell’idrogeno e dell’acqua
Anche gli sviluppi e i progressi nella ricerca nei settori delle tecnologie per l’agricoltura, della medicina, della protezione civile e della ricostruzione hanno un ruolo importante per consentire all’umanità di adattarsi alle conseguenze del cambiamento climatico. E infine, ma non da ultimo, anche le forme di mobilità elettrica e le forme alternative di propulsione rappresentano un importante tema per la tutela del clima. La tecnologia dell’idrogeno ha destato particolare interesse tra gli investitori, in quanto promette numerose e svariate applicazioni possibili.
L’idrogeno promette di non limitarsi a essere un carburante sostenibile nei confronti dell’ambiente per il trasporto stradale, marittimo e aereo. In futuro potrà essere utilizzato anche per riscaldare le abitazioni oppure per stoccare l’energia in eccesso prodotta dagli impianti solari ed eolici. Nel campo dei processi industriali, vi sono anche dei modelli che ad esempio potrebbero rivoluzionare la produzione dell’acciaio grazie all’idrogeno.
Attraverso fondi specifici, gli investitori possono promuovere la tutela del clima e contribuire agli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite (SDG).
L’acqua è diventata una risorsa contesa nel mondo sviluppato.
Questo ci porta a un altro importante tema: l’acqua. “L’acqua è una delle risorse basilari sulla Terra, ma sta diventando sempre più scarsa,” afferma Tim Bachmann. "Per questo motivo da tempo è diventata un elemento conteso anche nel mondo sviluppato."
Entro il 2050 i soli Stati Uniti avranno bisogno di circa 944 miliardi di dollari per adattare le infrastrutture idriche alle conseguenze del cambiamento climatico.[6] Oltre alle utility tradizionali, sembrano interessanti anche le imprese che offrono soluzioni innovative per l’estrazione, la desalinizzazione e il trattamento dell’acqua. Esistono anche alcune soluzioni tecnologiche interessanti per l’agricoltura, come l’irrigazione a goccia e l’irrigazione circolare, che consentono di risparmiare molta acqua sulle coltivazioni.
"Si intravedono interessanti opportunità di investimento per gli investitori che non si limitano a vedere nel cambiamento climatico un evento dannoso” afferma Tim Bachmann. "Si tratta di un tema in grado di dimostrare ancora una volta che un attenta destinazione delle risorse può aiutare gli investitori a conciliare obiettivi di rendimento e di sostenibilità.”