giu 25, 2020 Azionari New

DWS Research Institute: il Covid-19 non pregiudica le prospettive per gli investitori azionari

Malgrado tutte le notizie negative, le prospettive di rendimentodei titoli azionari dovrebbero rimanere intatte per gli investitori a lungo termine anche nel mondo post Covid-19. A rivelarlo è uno studio pubblicato da DWS Research Institute.

  • Le prospettive a lungo termine dei mercati azionari non dovrebbero risentire della crisi dovuta al coronavirus.
  • Secondo le previsioni, molte delle società incluse nei maggiori indici azionari internazionali si riveleranno piuttosto flessibili e resilienti.
  • Anche se verranno temporaneamente ridotti o sospesi da alcune aziende, i dividendi rimarranno probabilmente determinanti per il successo di lungo periodo dei titoli azionari.
Tempo di lettura: 4 minuti

Dall’inizio della crisi dovuta al coronavirus, il flusso di notizie negative sembra inarrestabile: tassi di disoccupazione in rapido aumento, interi settori in affanno per sopravvivere, entrate fiscali in picchiata, esplosione del debito pubblico.

L’ovvia conclusione a cui si può giungere è un netto peggioramento prospettive dei mercati azionari. Secondo gli esperti del DWS Research Institute, tuttavia, non sarà così. Per quanto le gravi frizioni economiche causate dal coronavirus saranno probabilmente un evento unico in questo secolo, l’outlook a lungo termine dei mercati azionari rimane positivo.C’è un aspetto ancora più sorprendente: rispetto alla situazione di fine 2019 – conclude l’analisi – le prospettive risultano addirittura leggermente migliorate.[1] Vediamo quali sono i cinque punti su cui si basano le valutazioni dello studio.

1. Il mondo dopo lo shock del coronavirus – tre scenari

Gli esperti hanno delineato tre diversi scenari:
  • Scenario 1: Una volta lasciato alle spalle il coronavirus, tutto continua come prima (status quo).
  • Scenario 2: Si prende come riferimento la crisi finanziaria del 2009 per prevedere le implicazioni per l’economia e i mercati.
  • Scenario 3: La crisi da coronavirus è decisamente più profonda della crisi finanziaria del 2009 e rappresenta l’evento del secolo, ma in senso negativo.

 

Secondo gli analisti, lo scenario 1 è altamente improbabile. Sebbenel’ipotesi del “tutto sarà come prima” non colga la portata e le potenziali implicazioni della pandemia, a sorpresa le prospettive a lungo termine dei mercati azionari sembrano rimanere intatte, persino nel caso in cui si verifichi lo scenario 3 che prevede conseguenze estremamente negative.

Secondo le previsioni, la crisi del coronavirus attenuerà solo moderatamente il potenziale di crescita economica.

2. Crescita economica: shock a breve termine ma flessione solo moderata nel lungo periodo

E la crescita economica? Questa è una delle domande fondamentali per l’andamento dell’economia e dei mercati finanziari.L’evoluzione degli utili aziendali, un fattore determinante per le opportunità offerte dai mercati azionari, è infatti influenzata prevalentemente dalla crescita economica (vedi grafico).

A fronte delle cupe prospettive di crescita a seguito del coronavirus, sembra ovvio aspettarsi un outlook tutt’altro che brillante. Tuttavia, a lungo termine, è opportuno collocare le sfide attuali nella giusta prospettiva. Gli analisti del DWS Research Institute ipotizzano che l’economia globale alla fine si riprenderà, anche se forse questa volta ci vorrà più tempo rispetto alle crisi precedenti. D’altro canto, non vi sono dubbi che il potenziale di crescita ne risentirà – tuttavia, su un orizzonte decennale, i ricercatori prevedono sì un indebolimento strutturale della crescita, ma limitato ad un modesto 0,25%.

Nei maggiori indici azionari internazionali sono presenti tantissime società flessibili e di qualità che appaiono ben posizionate per affrontare le conseguenze della crisi da coronavirus.

3. Le società sono più resilienti di quanto non sembrino a prima vista

Le notizie sulle società in difficoltà finanziarie sono al centro dell’attenzione pubblica. Gli esperti di DWS ritengono che le aziende più esposte siano quelle con elevati costi fissi, alti livelli di indebitamento e una bassa redditività. Ma ancora una volta invitano a non generalizzare l’attuale situazione estremamente difficile facendo proiezioni per il futuro.

Gli analisti di DWS concludono, quindi, che le società a rischio, definite “mattoni” a causa della loro scarsa flessibilità, rappresentano solo una parte limitata delle aziende quotate a livello mondiale. I principali indici azionari internazionali, in particolare, comprendono un’ampia gamma di società, molte delle quali sono estremamente flessibili e, in buona parte, anche di elevata qualità.

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4. I dividendi si confermano un pilastro centrale per il successo di un investimento azionario.

In passato i dividendi hanno contribuito per il 50% circa al rendimento totale delle azioni, pertanto il trend dei dividendi ha un ruolo molto importante. In pratica si osservano due sviluppi diametralmente opposti: da un lato, i dividendi vengono ridotti o addirittura annullati a causa dei gravi problemi economici di molte società, mentre dall’altro i dividend yield sono aumentati a causa del drastico calo degli utili. Nel complesso, questi due effetti dovrebbero sostanzialmente compensarsi.

Per chi investe nell’S&P 500 o nell’EuroStoxx 50, il contributo dei dividendi al rendimento totale di un investimento azionario potrebbe addirittura aumentare leggermente (dello 0,3-0,4%). Considerati tutti questi fattori, il contributo al rendimento dovrebbe rimanere sostanzialmente ai livelli pre-coronavirus.

D’altra parte, gli esperti non si aspettano neanche un ritorno rapido dei dividendi ai livelli pre-crisi. La “siccità dei dividendi” potrebbe durare anche due anni, mentre per tornare ai livelli assoluti del 2019 saranno forse necessari da cinque a dieci anni.[2]

5. Per i maggiori mercati azionari internazionali le aspettative di rendimento rimangono intatte nonostante il coronavirus

Quale sarà l'impatto, per gli investitori a lungo termine, di questi sviluppi attesi su un orizzonte decennale? Dopo aver messo insieme un elevato numero di dati e previsioni, per gli esperti di DWS il risultato è stato quasi una rivelazione: anche nel peggiore dei casi, ovvero lo scenario 3 (la "crisi del secolo"), le prospettive per gli investitori azionari non sono peggiorate rispetto alla fine del 2019, anzi in alcuni mercati appaiono addirittura leggermente migliorate. Su un orizzonte decennale, gli esperti prevedono performance annuali comprese tra un minimo del 5% (EuroStoxx 50) e il 7,5% (MSCI UK).

Conclusioni per gli investitori

La crisi del coronavirus ha messo a soqquadro il mondo intero, e secondo le previsioni causerà ulteriori turbolenze a livello economico e sociale. Sui mercati finanziari l'incertezza è estremamente elevata a breve termine, ma per il lungo periodo diversi segnali fanno presagire un ritorno alla normalità. Le azioni dovrebbero confermarsi un'importante fonte di potenziali rendimenti per la creazione di valore a lungo termine.

Aspettative di rendimento per gli indici azionari internazionali nei prossimi dieci anni

Fonte: DWS Research Institute, DWS Long View, maggio 2020
Le previsioni non sono indicative di rendimenti futuri. Le stime si basano su valutazioni, ipotesi, opinioni e analisi o modelli ipotetici che potrebbero non essere confermati.

Performance degli ultimi cinque anni (periodi di 12 mesi)

Altri articoli

Per saperne di più

1. DWS Research Institute, DWS Long View: L’impatto della pandemia di COVID-19 sulle previsioni di rendimenti a lungo termine; DWS Investments UK Limited, maggio 2020

2. DWS Research Institute, DWS Long View: L’impatto della pandemia di COVID-19 sulle previsioni di rendimento a lungo termine; DWS Investments UK Limited, maggio 2020

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