lug 07, 2020 Chart of the week

Un’altra “V” all’orizzonte

Diversamente dall’economia, l’inflazione potrebbe evidenziare una ripresa a V.

Tempo di lettura: 2 minuti

Molte recessioni del dopoguerra hanno seguito uno schema ben noto: nelle fasi recessive famiglie e imprese tendono a una maggiore frugalità, pertanto aumenta il tasso di risparmio dell’economia. Nei tipici modelli economici di domanda e offerta aggregata, la curva della domanda si sposta verso sinistra determinando un nuovo equilibrio, in cui il livello di produzione economica e il livello dei prezzi sono entrambi inferiori rispetto a prima. In base alla flessibilità con cui reagiscono prezzi e salari, questo calo può durare più o meno a lungo. Secondo molti economisti, solo i piani di stimolo dei governi possono aiutare la produzione a tornare in tempi rapidi al suo livello precedente.

Ultimamente non è certo mancato il supporto fiscale e monetario, ma la recessione provocata dal Covid-19 ha colpito duramente l’economia anche dal lato dell’offerta. Per prevenire la diffusione del virus sono stati imposti numerosi divieti e le diverse misure di lockdown hanno penalizzato in particolare ristoranti, hotel, palestre e altri fornitori di servizi. Nel modello di domanda e offerta aggregata, questa riduzione dell’offerta prescritta dallo stato porta sia l’offerta, sia la domanda a spostarsi verso sinistra. Per la recessione da Covid-19, l’equilibrio si traduce quindi in una sensibile diminuzione della produzione economica, anche se il calo del livello aggregato dei prezzi potrebbe rivelarsi piuttosto modesto.

Gli ultimi dati sull’inflazione sembrano confermare questa visione teorica. Escludendo la componente energia, che grazie al prezzo del petrolio ha oscillato enormemente nel 2020, nell’Eurozona il tasso di inflazione di giugno si è attestato all’1,3%, esattamente lo stesso livello di inizio anno.

Rimane quindi aperta una questione: con che velocità si riprenderà il lato dell’offerta? Alcune restrizioni rimarranno probabilmente in vigore ancora per molti mesi, al fine di evitare nuove ondate di contagi. Questo significa che la curva dell’offerta potrebbe rimanere bloccata a sinistra del suo vecchio livello, anche se la curva della domanda tornerà sulla destra perché imprese e consumatori inizieranno a spendere di più. L’aumento della produzione economica sarebbe quindi accompagnato da un livello dei prezzi nettamente superiore. Il timore che si realizzi un simile scenario è forse già evidente sul mercato obbligazionario. Come mostra il nostro Grafico della Settimana, la differenza tra rendimento nominale e rendimento reale dei titoli governativi statunitensi suggerisce che le aspettative di inflazione sono aumentate parecchio rispetto ai minimi di marzo. Si può quindi immaginare che l’inflazione, a differenza dell’economia, possa evidenziare una ripresa a forma di V.

Traduzione a cura di DWS International Gmbh

CIO View