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- Quanti capitali servono per il clima?
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I finanziamenti per il clima hanno raggiunto in media 632 miliardi di dollari nel 2019/2020. Sembrerebbe una cifra considerevole. Nonostante le prospettive siano incerte, mostriamo le previsioni del CPI[1] secondo le quali per raggiungere l'obiettivo di limitare il riscaldamento globale 1,5 °C, la spesa capex per il clima deve essere di 5-6 volte superiore, ovvero pari ad almeno 4.000 miliardi di dollari all'anno entro il 2030. Dove è possibile reperire queste risorse finanziare e quali sono le priorità della spesa capex? Â
I governi sono tornati a casa dalla Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (Cop26).  con la certezza che un'ampia gamma di aziende, istituzioni finanziarie e giovani generazioni sono a favore di azioni più incisive. Con politiche pubbliche più forti, il settore privato potrebbe realizzare investimenti in modo più veloce.
In media, i finanziamenti per il clima hanno raggiunto i 632 mld di dollari nel 2019/20.
Con l'aumento dei finanziamenti per il clima e dopo tutti gli annunci divulgati, il Segretario generale dell'ONU ha dichiarato che è un'"illusione" pensare che gli impegni siano sufficienti.[2]
Quasi la metà delle riduzioni delle emissioni necessarie per raggiungere gli obiettivi climatici entro il 2050 dipende dalle tecnologie esistenti che sono in fase di dimostrazione o sotto forma di prototipo.[3] Mission Innovation[4] è l'iniziativa che coinvolge governi, aziende e investitori per la commercializzazione e la diffusione di tecnologie di prossima generazione.
È necessario incrementare le risorse finanziarie per il clima
*Flussi finanziari per il clima a livello globale e previsione del fabbisogno di investimenti annuali solo per il comparto energetico fino al 2050
Fonti: Climate Policy Initiative, ottobre 2021, DWS Investment GmbH aggiornato all'11/5/21
In tutto il mondo si spreca ancora molto, troppo cibo. Questa situazione non è più sostenibile per vari motivi. Per risolvere il problema, gli investitori hanno a disposizione diversi incentivi.
Non si tratta solo di ridurre le emissioni future. Dato che il cambiamento climatico è già in atto, sono necessari finanziamenti per un immediato controllo dei danni. Lo scorso anno, sono stati impiegati solo 46 miliardi di dollari per l'adattamento agli impatti fisici, come le inondazioni. In realtà , servirebbero investimenti almeno 5-10 volte superiori.[5]
Per quanto riguarda le fonti di capitale, le aziende quotate rivestono un ruolo fondamentale. Goldman Sachs[6] prevede che un terzo degli investimenti incrementali per l'ambiente possa derivare dalle aziende quotate esistenti, in base ai loro bilanci e alla capacità di reinvestimento. Sebbene possa sembrare un onere ulteriore per queste aziende, in realtà potrebbe rivelarsi tutt'altro. Non solo molti progetti verdi hanno un ritorno positivo sul capitale, ma riteniamo che le aziende con ricavi "green" elevati o in crescita, che svolgono attività di R&S (ricerca e sviluppo) ed effettuano investimenti abbiano il potenziale sia per sovraperformare le aziende simili nel mercato azionario sia di beneficiare di costi inferiori del debito, riducendo così il costo del capitale. Una precedente Ricerca di DWS[7] ha rivelato che le aziende incentrate sui combustibili fossili stanno annullando il valore per gli azionisti. Non sorprende dunque che molti azionisti spingano le aziende a riorientare i finanziamenti[8] verso il settore "green".
Qual è il ruolo dei governi in questa sfida? Anche se i governi non lasciano Glasgow a mani vuote come si temeva, hanno comunque perso una grande opportunità perché molte delle misure di stimolo attuate hanno di fatto danneggiato l'ambiente invece di "ricostruire meglio"[9]. Secondo noi, le risorse e le politiche pubbliche devono impegnarsi di più per ottenere finanziamenti per il clima da tutti i soggetti del settore privato.