lug 01, 2021 Chart of the week

L’horror show degli anni Settanta

Gli incrementi salariali negli Stati Uniti sono stati impari, almeno finora. Stiamo passando da un’inflazione transitoria verso una transitoria tensione del mercato del lavoro?

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Sembra la versione da manuale di un “horror” sull’economia:

un rialzo drastico delle retribuzioni che rischia di far balzare l’inflazione dei prezzi al consumo in aree geografiche che dagli anni Settanta non ne erano interessate e che determina un’ulteriore domanda di rialzo delle retribuzioni a sua volta. Per calmierare un effetto noto come “spirale prezzi-salari”, la Federal Reserve degli Stati Uniti (Fed) avrà ben poca scelta. Per interrompere questo circolo vizioso occorrerà restringere la politica monetaria, innescando quindi una recessione. O almeno questo è quanto affermano i “profeti di sventura”.

La realtà è che in parte le retribuzioni stanno effettivamente salendo e coloro che alcuni decenni fa avevano dichiarato morta l’inflazione probabilmente saranno alla fine smentiti. A uno sguardo più attento si rivela però quanto ineguale sia la distribuzione dei rialzi delle retribuzioni negli Stati Uniti. Ad esempio, i guadagni orari medi nel settore dell’intrattenimento e dell’ospitalità sono cresciuti di quasi il 13% su base annualizzata nei primi cinque mesi del 2021. Ma, come mostra il nostro Grafico della Settimana, si tratta di un'eccezione, anche rispetto ad altri lavori relativamente poco pagati, come ad esempio, quelli nel settore del commercio al dettaglio.

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Christian Scherrmann

“Prevediamo un allentamento della pressione e che più persone vorranno tornare al lavoro, cambiando o meno percorso professionale."

Secondo Christian Scherrmann, economista USA di DWS, ci sono in gioco molte altre forze diverse. “Il generoso supporto fiscale durante la pandemia; gli attuali estesi benefici contro la disoccupazione; le distorsioni della vita quotidiana dovute alla pandemia: sono probabilmente tutti fattori che stanno giocando un ruolo.”[1] Secondo dei sondaggi, molti potenziali lavoratori sono ancora restii a tornare al lavoro, mentre altri stanno cercando invece nuove opportunità professionali, ma non sono in grado di trovarle nell’area in cui vivono.[2]">https://www.prnewswire.com/news-releases/survey-finds-unemployed-workers-are-eager-to-return-to-work-93-of-workers-are-not-making-more-on-unemployment-301305873.html]]

Ma un aggiustamento al rialzo delle retribuzioni sarebbe poi così pericoloso dopo decenni di magra crescita nei salari? “La situazione attuale sta consentendo alle persone di ottenere retribuzioni più alte,” spiega Scherrmann. “Prevediamo un allentamento della pressione e che più persone vorranno tornare al lavoro, cambiando o meno percorso professionale.” Per quanto concerne l’inflazione, le attuali frizioni sui mercati del lavoro probabilmente faranno salire i prezzi, così come i problemi nelle catene di approvvigionamento globali e il rialzo dei prezzi delle materie prime. Questo, tuttavia, non dovrebbe sorprendere alla luce degli interventi fiscali messi in campo su scala mai vista prima in tempi di pace, supportati anche da politiche monetarie altamente accomodanti. Non troppo tardi probabilmente scompariranno anche loro, suggerendo che gli anni 2020 non saranno una mera ripetizione degli anni Settanta.

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1. Per maggiori dettagli, vedere la sua recente prospettiva economica per gli Stati Uniti, disponibile all’indirizzo: https://www.dws.com/insights/cio-view/us-economic-outlook/202106-us-economic-outlook/

2.  Vedere, ad esempio, https://www.cnbc.com/2021/05/12/a-return-to-the-office-will-be-hampered-by-lingering-covid-fears-survey-finds-.html e

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