- Home »
- Informare »
- Mercati »
- Market outlook »
- Grafico della settimana »
- la Federal Reserve si unisce al gruppo dei promotori della sostenibilità
Tempo di lettura: 2 minuti
Gli Stati Uniti sono stati i grandi assenti per quanto concerne le iniziative e i network sostenibili creati negli ultimi anni. Ma sembrerebbe che le cose stiano cambiando. La scorsa settimana Randal Quarles, membro del consiglio direttivo della Federal Reserve (Fed) americana, ha affermato che la banca centrale degli Stati Uniti ha presentato richiesta per aderire al “Network for Greening the Financial System (NGFS)”. Inoltre, l’ultimo Financial Stability Report della Fed ha riconosciuto per la prima volta il cambiamento climatico come una minaccia globale[1].
Il NGFS è stato creato nel dicembre 2017, avendo come membri fondatori solo otto tra banche centrali e autorità di vigilanza. Due degli obiettivi del network sono contribuire allo sviluppo di una gestione del rischio climatico nel settore finanziario e mobilitare i flussi finanziari a supporto della transizione verso un’economia sostenibile. Tre anni più tardi, il club è cresciuto diventando una comunità delle banche centrali di circa 60 paesi[2] che spaziano dai piccoli paesi (Seychelles) ai paesi più grandi (Cina), che insieme rappresentano il 58% del PIL mondiale, come mostra il nostro “Grafico della Settimana”.
Fonti: NGFS al 11/2020, IMF World Economic database al 10/2020, misurato in prezzi PPP correnti in USD
Quando aderirà anche la Federal Reserve degli Stati Uniti, probabilmente prima della prossima riunione annuale del NGFS nell’aprile 2021, il club riceverà un’ulteriore spinta, arrivando a coprire non solo i cinque continenti, ma rappresentando anche indicativamente il 74% del prodotto mondiale lordo (PIL) e due terzi delle emissioni mondiali di gas a effetto serra. Questa richiesta di adesione sembra essere quindi il segno di una nuova epoca, a seguito di un periodo caratterizzato da una certa freddezza, di adesioni e ripensamenti da parte degli Stati Uniti, per quanto concerne numerose iniziative di networking e impegni.
Il coinvolgimento delle banche centrali sul tema della sostenibilità ha avuto un ruolo cruciale anche nel percorso che ha portato all’Accordo di Parigi sul clima nel 2015. Da allora, tra le iniziative svolte dal club delle banche centrali vi sono la pubblicazione di[3]:
- un'agenda di ricerca sugli impatti macroeconomici e di stabilità finanziaria del cambiamento climatico,
- primi riscontri relativi al collegamento tra cambiamento climatico e politica monetaria,
- una dichiarazione che invita i governi a concentrarsi sulla ripresa economica “green” dopo il Covid-19,
- indicazioni alle autorità di vigilanza su come integrare i rischi climatici e ambientali all’interno della vigilanza prudenziale,
- un insieme di scenari climatici centrali,
- indicazioni su come integrare gli investimenti sostenibili e responsabili all’interno della gestione del portafoglio delle banche centrali.
Michael Lewis, Head of ESG Thematic Research di DWS: "Il coinvolgimento della Fed accelererà sicuramente gli sforzi delle banche centrali volti a integrare i rischi climatici all’interno del monitoraggio e della vigilanza della stabilità finanziaria, integrare la sostenibilità all’interno della gestione dei loro portafogli, risolvere le carenze di dati e sensibilizzare sui rischi e sulle opportunità legati al clima. Probabilmente assisteremo a maggiori iniziative per creare un’informativa ambientale e sociale consistente e uniforme a livello internazionale, e tassonomie delle attività economiche sostenibili. Questo dovrebbe aiutare anche gli investitori istituzionali ad allineare meglio i propri fondi con obiettivi di sostenibilità, allo scopo di cancellare definitivamente il cosiddetto “greenwashing”.
DISCLAIMER
Materiale di marketing. Il presente documento è stato redatto da DWS esclusivamente a scopo informativo e non costituisce in alcun modo consulenza in materia di investimenti o ricerca in materia di investimenti e non è collegato con, e non costituisce la base di, qualunque contratto o impegno; lo stesso è stato predisposto senza considerare gli obiettivi di investimento, la situazione finanziaria o le competenze di specifici investitori. Le informazioni contenute in questo documento non costituiscono consulenza in materia di investimenti, né produzione o diffusione di ricerca, ma costituiscono una mera descrizione dei mercati e si basano su dichiarazioni derivanti da fonti della società di gestione appartenente a DWS pubblicamente disponibili, ritenute affidabili. Non è possibile garantire l‘accuratezza, la correttezza o la completezza di tali dichiarazioni per le quali la società di gestione appartenente a DWS non è da ritenersi responsabile. Tutte le opinioni date e qui rappresentate riflettono le valutazioni della società di gestione appartenente a DWS aggiornate alla data di produzione presente documento. Le opinioni espresse in queste valutazioni possono essere soggette a cambiamenti senza preavviso. Tutte le dichiarazioni derivano dalla valutazione della società di gestione appartenente a DWS sull’attuale situazione legale e fiscale. I rendimenti passati non sono indicativi di quelli futuri. I rendimenti sono esposti al lordo degli oneri fiscali. I costi individuali quali le commissioni e le altre spese non sono state incluse e inciderebbero negativamente se lo fossero. Prima dell‘adesione leggere attentamente il prospetto e il documento contenente le informazioni chiave per gli investitori (Key Investor Information Document - cd. KIID) e/o la documentazione d’offerta vigente disponibile presso Deutsche Bank AG, DWS Investment GmbH (Mainzer Landstrasse 11-17, 60329 Francoforte sul Meno, Germania), presso DWS Investment S.A. (2, Boulevard Konrad Adenauer, 1115 Luxembourg), presso DWS International GmbH - Milan Branch (Via Filippo Turati 25/27, 20121 Milano), presso i Soggetti incaricati del collocamento e i Soggetti Incaricati dei Pagamenti, nonché sul sito www.DWS.it