lug 30, 2024 Chart of the week New

L'indice Bloomberg delle materie prime appare debole

I cereali hanno spesso indicato la direzione delle “commodity”

tempo di lettura 3 minuti

Il Bloomberg Commodity Index (BCOM) ha perso circa il 27% dai suoi massimi pluriennali del giugno 2022, nonostante abbia recuperato un po' dai minimi del febbraio di quest'anno, quando era ancora più in rosso. A prima vista questo dato sembra sorprendente: alcuni componenti chiave dell'indice hanno registrato performance positive o, quanto meno, hanno tenuto il passo. L'oro, che ha un peso elevato nel BCOM (quasi il 17% dell'indice), è stato protagonista di un aumento di circa il 30% da giugno 2022. Analogamente, il petrolio greggio (sia WTI che Brent) ha registrato una performance più interessante rispetto all'indice nel suo complesso, sebbene anche il petrolio sia in calo rispetto ai massimi precedenti.[1]

Ci sono tuttavia materie prime che hanno registrato performance estremamente negative, contribuendo in ultima analisi al significativo calo complessivo del BCOM. Un esempio importante è rappresentato dai cereali. Il sottoindice dei cereali è sceso di circa il 40% rispetto a giugno 2022. Questo drastico calo rappresenta una brusca inversione di tendenza rispetto al 2022, quando i prezzi di mais, grano e soia si sono impennati in seguito all'invasione Russa dell'Ucraina, uno dei principali esportatori di cereali al mondo. In quel periodo i prezzi del grano hanno raggiunto il livello più alto da quando l'Organizzazione per l'alimentazione e l'agricoltura (FAO) ha iniziato a registrarli nel 1990.[2]

 

Il sottoindice dei cereali ha spesso mostrato la direzione del Bloomberg Commodity Index

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*indicizzato; 6/1/22=100

Fonte: Bloomberg L.P., DWS Investment GmbH dati al 23/7/24

Tutto ciò ha incoraggiato i coltivatori di cereali ad ampliare la loro superficie coltivata che, insieme al clima favorevole, ha determinato un’inondazione del mercato tuttavia. Il Brasile, ad esempio, ha avuto un raccolto abbondante di mais e soia lo scorso anno e la Russia ha esportato una quantità record di grano nel 2023. L'Ucraina è comunque riuscita ad esportare la maggior parte del proprio raccolto nonostante il blocco dei porti del Mar Nero da parte della Russia.[3]

Secondo i calcoli di Bloomberg, i cereali sono più volatili di altre materie prime. Si tratta del settore più elastico dal punto di vista dei prezzi e attualmente il calo dei prezzi sembra essere in fase di accelerazione. Il nostro Grafico della Settimana mostra l'andamento del Bloomberg Grains Subindex, che spesso guida l'indice delle materie prime BCOM. Se questa relazione dovesse persistere, potrebbe esserci un ulteriore potenziale di ribasso per l’indice delle materie prime. E il posizionamento speculativo, come riportato settimanalmente dalla Commodity Futures Trading Commission statunitense, suggerisce che gli operatori di mercato prevedono un ulteriore calo dei prezzi del grano.[4]

1. Tutti i dati - se non diversamente specificato - Bloomberg L.P. al 23/7/24

2. Andamento mensile del prezzo del grano a livello mondiale, da giugno 2021 a giugno 2024, statista al 23/7/24

3. I trader scommettono sul calo dei prezzi dei cereali dopo i raccolti abbondanti, FT.com dal 28/02/24

4. Indice COT del grano, MacroMikro.me al 23/7/24

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