apr 22, 2021 Sostenibilità

Carta o plastica? Magari fosse così semplice!

Per confezionare bene gli alimenti non possiamo fare a meno della plastica. Ma in futuro avranno un ruolo importante la carta, i materiali riciclati e gli innovativi materiali di imballaggio.

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Sabato al banco frutta e verdura del supermercato: ho lasciato a casa i sacchetti vegetali riutilizzabili! E la maggior parte dei pomodori sono confezionati nella plastica. Perché i produttori non capiscono che i consumatori preferiscono un imballaggio in cartone?

Lo capiscono. Ma spesso la scelta tra carta e plastica non è così semplice. Perché non si tratta solamente del tipo e della quantità di rifiuti di imballaggio. Bisogna considerare anche il fatto che l’imballaggio nella carta o nel cartone riduce il periodo di conservazione a scaffale degli alimenti. La verdura si “secca” più rapidamente perché l’imballaggio in cartone non trattiene l’umidità come fa quello in plastica. La frutta si “guasta” più rapidamente se è trasportata con minore protezione. Se il prodotto fresco imballato nella carta si guasta più rapidamente, ci saranno sì meno rifiuti in plastica, ma più rifiuti alimentari.

Ciascuno di noi getta ogni anno 17 kg di carta, cartone e scatole di cartone 

Secondo la Nature and Biodiversity Conservation Union, nel 2019 il 55% della frutta venduta nei supermercati e nei mercati settimanali era preconfezionata. Per la verdura, questo dato sale al 67%.[1] Questo significa circa 17 kg di rifiuti di imballaggio di carta o cartone ogni anno per ogni cittadino tedesco.[2] In un mondo in cui le risorse sono sempre più scarse e la società sempre più consapevole dei rifiuti, in futuro potranno sopravvivere solo i produttori che progetteranno imballaggi in plastica e cartone più sostenibili.

Questo significa, ad esempio, produrre prodotti di carta e cartone della massima qualità possibile. Da una parte, ad esempio, devono riutilizzare una parte significativa di fibra riciclata. Dall’altra però devono poter superare il test dei consumatori in termini di aspetto esteriore e proprietà funzionali.

Gli imballaggi in plastica possono essere alleggeriti per risparmiare materia prima. Dopotutto, molti alimenti possono essere offerti in involucri flessibili anziché rigidi. E la confezione in plastica è anche un po’ più sostenibile se non viene abbinata ad altri materiali. In questo modo gli imballaggi in plastica possono essere integrati facilmente nelle economie circolari e riciclati in nuovi involucri, che potranno essere riutilizzati per gli stessi alimenti.

Nuovi materiali di imballaggio nascono dai rifiuti industriali

È possibile ridurre il consumo di materie prime anche incrementando costantemente la quota di materiali riciclati. Un esempio è l’iniziativa settoriale "New Plastics Economy Global Commitment," che collabora insieme al programma per l’ambiente delle Nazioni Unite. Gli operatori del commercio e i produttori di imballaggi che hanno aderito a questa iniziativa si sono impegnati a raggiungere una percentuale di riciclo del 25% degli involucri in plastica entro il 2025: ovvero un valore dieci volte superiore a quello di oggi.[3]

Ma il futuro vedrà anche lo sviluppo di nuovi materiali di imballaggio, ad esempio, dai prodotti di scarto dei processi di produzione industriale. I produttori di carta stanno attualmente cercando nuovi modi per estrarre il biopolimero della lignina dal liscivio nero, un sottoprodotto della produzione di cellulosa. Questo materiale vegetale universale può essere utilizzato, da esempio, per produrre l’aromatizzante vanillina, una sostanza che protegge dai raggi ultravioletti per le creme solari, oppure addirittura nuove tipologie di imballaggi.

Tutte le dichiarazioni riflettono le valutazioni correnti, e potrebbero essere soggette a modifica senza preavviso. Le previsioni si basano su ipotesi, stime, opinioni e modelli ipotetici e analisi che potrebbero rivelarsi errati o imprecisi. Fonte: DWS International GmbH; CRS 082652 Al: 20/04/2021

1. https://www.nabu.de/umwelt-und-ressourcen/ressourcenschonung/einzelhandel-und-umwelt/nachhaltigkeit/20787.html#:~:text=Dabei%20ist%20auch%20zu%20ber%C3%BCcksichtigen,Jahr%202019%20bei%2031%20Prozent.

2. https://www.destatis.de/DE/Presse/Pressemitteilungen/2021/03/PD21_132_321.html;jsessionid=3457B84B24EFBBB2618C7C70E6002B46.live732

3. https://www.newplasticseconomy.org/assets/doc/GC-Report-June19.pdf

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