Un dividendo rappresenta una parte dell’utile realizzato da una società di capitali che generalmente viene distribuito agli azionisti una volta all’anno. In questo modo la società consente agli azionisti di partecipare agli utili per l’importo del dividendo.
Il dividend yield è dato dal rapporto tra il dividendo che una società deve distribuire e la quotazione del relativo titolo. Ad esempio, se una società di capitali corrisponde un dividendo di 5 euro per azione e la quotazione del titolo è pari a 100 euro, il dividend yield sarà del 5%.
Fondamentalmente, la differenza tra azioni e obbligazioni sta nel rischio: teoricamente un’obbligazione inizia a 100 e finisce a 100. Di conseguenza, per chi acquista obbligazioni il rischio di prezzo alla scadenza è molto basso, se non nullo. Non è così per le azioni, il cui prezzo è soggetto a oscillazioni importanti, tanto che un crollo del titolo può rapidamente azzerare anche i dividend yield più interessanti. Quanto detto rispetto a un singolo titolo azionario si applica fondamentalmente anche alle diverse azioni che compongono un fondo di investimento.
Le società non sono affatto obbligate a distribuire dividendi. Nei periodi in cui le società non vanno bene, i dividendi possono essere ridotti o addirittura cancellati.
Il livello del dividend yield è uno dei criteri da cui dipende l’inclusione di un titolo in un fondo a dividendo. Un ulteriore fattore importante da considerare è il fatto che il dividendo possa essere pagato con l’utile oppure comporti l’erosione del capitale. Un dividend yield elevato può anche essere il segnale di una crisi imminente per una società. Più le distribuzioni sono regolari, più il fondo a dividendo risulta stabile.